il 4° figlio

vivo i miei schianti
con la stessa disarmonia dell’amore esplicito,
nel disarmo rappreso l’incubo a bozzolo
aggrovigliato allo stomaco
tutto si rifugia nell’intelletto
rovinosamente disconnesso
-batte l’invidia sugli occhi stanotte,
incivile graffierei la tua pancia pallida-
m’appari prona,
le tue gambe divine d’accorciare intrecciate al collo
la volontà si fa nuda, plastica nel suo annuire,
candida e apatica nel saccheggiarmi l’anima
e veleni attesi, mitralica nel ventre
nel poi da non definire,
nello stormo di corvi a becchi tesi
quando l’aria si taglia riversando briciole di voce
su lenzuola sporcate dagli addii

da Aderenza, Edizioni Smasher, 2012

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